L’uomo senza gravità: tante idee, tutte volate via

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Ultimamente, anche l’Italia si sta cimentando nella produzione di originali Netflix, utilizzando uno stratagemma simile a quello americano: pochi giorni di distribuzione in sala, e poi dritto in piattaforma. È stato così per progetti più seri come il film Sulla mia pelle, e lo stesso vale per prodotti più leggeri. Così, a ridosso della scorsa Festa del Cinema di Roma è arrivato in sala per qualche giorno L’uomo senza gravità, una commedia di Marco Bonfanti con Elio Germano.

La storia segue le vicende di Oscar, un bambino speciale nato “senza gravità”. Fin dai primi istanti di vita fluttua, ma non viene mai chiarito il perché; la madre passa la maggior parte del tempo a nasconderlo, non consentendogli di andare a scuola o di avere amici per mantenere il segreto. Questo finché non è lo stesso Oscar a decidere di stringere amicizia con una bambina, Agata, che per un incidente scoprirà i suoi poteri. A causa di una fuga di informazioni (pur contenuta) la madre decide di trasferire tutta la famiglia in una zona remota del nord Italia. Da lì, la vita di Oscar prende una direzione inaspettata.

La domanda più curiosa a cui risponde il film è questa: si può girare un prodotto che non abbia sceneggiatura?

ATTENZIONE: Il testo a seguire contiene SPOILER  Continua a leggere