Quando una persona vorrebbe che la propria vita assomigliasse ad un videogioco, vengono in mente titoli come Animal Crossing o Pokémon (tralasciando le dimensioni dei Beedrill o le maledizioni legate ai Pokémon spettro). Il giovane sviluppatore Miles Lee Harris (Daniel Radcliffe) conduce una vita estremamente noiosa, fatta di mobbing troppo sottile per essere denunciato sul posto di lavoro, noia serale e rimpianti per rapporti finiti male. Se la sfera personale pare essere ad un punto di svolta, il resto è un completo disastro. Miles finisce per sfogare la sua frustrazione nell’unico modo possibile: insultando sul web i giocatori di SKIZM, un battle royale sanguinario in cui per vincere devi uccidere sul serio il suo avversario.
Poco dopo aver lasciato dei commenti al vetriolo, in casa di Miles piomba il team dei creatori del gioco, che decide di coinvolgerlo in uno scontro mortale con Nix (Samara Weaving), la campionessa indiscussa del gioco, che per essere tale ha rinunciato completamente alla sua umanità facendosi di ogni droga possibile e adottando un’estetica grunge. Durante il primo incontro con Miles, infatti, dal suo naso pende una banconota non meglio identificata che aveva utilizzato per tirare cocaina.
Ma nel suo essere un (cito testualmente) “cucklord” sfigato, come può Miles fronteggiare un nemico del genere? Semplice. Con uno stratagemma in stile Evil Dead: gli suturano a forza delle pistole con 50 proiettili l’una in ciascuna mano.
ATTENZIONE: Il testo a seguire contiene SPOILER