Bird Box: quando anche lo “show don’t tell” non basta

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Nelle appena scorse vacanze di Natale, l’horror Bird Box, tratto dal thriller omonimo di  Josh Malerman del 2014, ha conquistato il pubblico di Netflix e dell’internet in generale, con tutti i meme del caso. Diretto dalla regista danese Susanne Bier e con protagonista Sandra Bullock, il film segue le vicende di Malorie Hayes, pittrice incinta che vive con sua sorella Jessica (Sarah Paulson), la cui vita viene completamente sconvolta quando in città incominciano a manifestarsi delle creature sconosciute invisibili allo spettatore, che inducono i personaggi al suicidio in caso di contatto visivo.

La natura delle creature – aliena o meno che sia – non è chiara ed è giusto così: ciò che conta è il senso di disperazione e oppressione che si crea nel momento in cui bisogna barricarsi in casa e non ci si può fidare dei propri occhi o di ciò che si sente. Dopo il suicidio improvviso di Jessica, Malorie viene soccorsa da un gruppo di sopravvissuti rifugiatisi in casa di un uomo in un quartiere residenziale; dal momento in cui Malorie vi entra, il gruppo cerca di studiare escamotage di sopravvivenza plausibili per fronteggiare queste creature.

La scoperta della capacità delle creature di agire attraverso i monitor costa la vita a Greg, il padrone di casa, che si suicida dopo essere venuto in contatto con una di esse attraverso lo schermo di un computer; successivamente, il gruppo riesce addirittura a completare – non senza perdite – con successo una sortita al supermercato per rifornirsi di provviste.

Nel gruppo è presente, oltre a Malorie, un’altra donna incinta di nome Olympia; nel momento in cui le due donne entrano in travaglio, però, il gruppo incomincia a sfaldarsi per via di un elemento anomalo ammesso precedentemente, e quell’equilibrio già precario che il gruppo era riuscito a trovare con fatica si interromperà.

Il tutto viene presentato come dei flashback che intervallano il lungo viaggio di Malorie e di due bambini (la cui identità verrà chiarita successivamente) attraverso un fiume, per raggiungere quello che sembrerebbe essere un luogo di salvezza.

ATTENZIONE: Il testo a seguire contiene SPOILER

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