La truffa dei Logan: tamarri sì, ma con stile

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Al colpo di coda della prima settimana di sala, La truffa dei Logan riceve il plauso (non unanime) della critica, che celebra così il ritorno al grande schermo di Steven Soderbergh. Regista consapevole di ciò che può e non può fare, decide di puntare tutto sul suo cavallo di battaglia, utilizzando anche attori con cui ha già dimestichezza (Channing Tatum, protagonista di Magic Mike), con un twist: alle atmosfere lussuose e ai completi sartoriali della sua celeberrima Trilogia Ocean’s, Soderbergh contrappone la West Virginia, le corse NASCAR e un manipolo di redneck e cockney scemi che, arrivati ai titoli di coda, ti chiedi effettivamente come abbiano fatto a concepire un piano come quello che si svela su schermo per tutto il minutaggio.

Quello che Soderbergh presenta al pubblico è un heist movie classico, che già dal trailer – ritmato e accattivante come si rivela poi essere il film, con dei tocchi pop (e country) che non sono inseriti per una pura questione scenica ma che in un certo momento acquistano anche una determinata rilevanza di trama – si prospetta essere una bella esperienza. Il mondo in cui lo spettatore viene catapultato è fatto di meccanici, stazioni di servizio old-fashioned, insospettabili parrucchiere assi del volante e bambine costrette a fare le reginette di bellezza – come in certe trasmissioni abominevoli di TLC o Real Time. Jimmy Logan (Channing Tatum), in particolare, è un padre di famiglia divorziato che ha promesso soprattutto a sé stesso di non ritentare mai più nulla di criminale, anche per dare il buon esempio a una figlia che a causa dell’affidamento quasi esclusivo alla ex moglie vive in un ambiente decisamente poco idoneo, insieme a due fratellastri che guardano film violenti (li tengono buoni, dice il nuovo marito della ex) e dicono già troppe parolacce. La perdita del posto di lavoro come operaio a causa di una zoppia non invalidante ma non dichiarata lo porterà a rivolgersi al fratello Clyde (Adam Driver), un barman veterano di guerra con un braccio solo, per rapinare le casse della pista dove si svolgerà la Coca Cola 600. Il piano originale, in realtà, è quello di rapinare la pista durante una corsa meno impegnativa, ma la chiusura in anticipo dei lavori stradali di cui lo stesso Jimmy si è occupato prima del licenziamento porterà la banda Logan a misurarsi con un colpo forse troppo più grande di loro – ma potranno contare sull’esperto di scasso Joe Bang (un Daniel Craig insolito ma assolutamente efficace) e sui suoi cafonissimi e idiotissimi fratelli, a cui Jimmy e Clyde dovranno fornire una goffa “motivazione morale” per convincerli a partecipare al colpo.

Come in ogni film di Soderbergh, lo spettatore sa già che la banda riuscirà nel suo intento – ma ciò che interessa davvero è il come; ed è il come ad essere sorprendente in questo grande ritorno di fiamma.

ATTENZIONE: Il testo a seguire contiene SPOILER

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