La Favorita: un bizzarro quadro di corte

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Nonostante il bottino un po’ povero agli Academy Awards (premiata la performance di Olivia Colman con la statuetta di miglior attrice protagonista), La Favorita è un’altra grande prova per il regista greco Lanthimos. C’è da dire che la pellicola s’è già portata a casa quasi tutto il vincibile ai BAFTA; sarebbe dunque stato ridondante venir incensato ulteriormente dalla giuria americana.

Dopo l’ambientazione distopica di The Lobster e quella contemporanea del Cervo Sacro, Lanthimos opta per un’Inghilterra settecentesca cupa e caricaturale nel pieno della guerra di successione spagnola. Naturalmente, conoscendo il regista, si sa già che non si tratterà di una ricostruzione storica: Lanthimos si concentra sulle vicende sentimentali e politiche alla corte di Anna Stuart (Colman), nel cuore della guerra di successione spagnola; i piani amministrativi della consigliera della regina Sarah Churchill (Rachel Weisz) vengono scombinati da Abigail Marsham (Emma Stone), nobile caduta in disgrazia e cugina della Churchill che s’infiltra a corte con l’intento di imbarcarsi in una spettacolare scalata sociale.

Ciò che colpisce, tra i tanti elementi, è la caratterizzazione delle tre protagoniste – più dinamiche le dame di corte, la complessità della regina sta nella rappresentazione delle sue fragilità. Sarah ed Abigail si trovano in una parabola narrativa speculare: il lento declino di Sarah è l’ascesa di Abigail, ma non è tutto così scontato. Anche i personaggi secondari contribuiscono allo svilupparsi di una trama corale: notevole il personaggio del tory Robert Harley (Nick Hoult), che muove le acque sfruttando l’astuzia di Abigail per far cadere Sarah.

Un’ulteriore particolarità del film è che nonostante l’ambientazione precisa, per il suo umorismo problematico – che a tratti sfocia nel pessimo gusto – e i dialoghi arguti ricorda certi serial in costume molto in voga. La favorita si differenzia ancora dai lavori precedenti del regista greco proprio per questa caratteristica: è una sorta di commedia grottesca di corte dove le brutture dell’umanità vengono messe in risalto e spinte sino all’esasperazione, ma ciononostante consente di provare una certa qual simpatia per questa giostra di personaggi assurdi pronti a tutto per il potere.

ATTENZIONE: Il testo a seguire contiene SPOILER Continua a leggere